Di vette da scalare me ne sono imposte tante. Un po’ per carattere, un po’ perché le sfide mi fanno sentire una super giovane (e costano meno di un toy boy e sono meno pericolose del bungee jumping).
Giornalista freelance, professionista dal 2008 (per le cose serie push IT), amo raccontare storie – che siano quelle di persone, imprese, organizzazioni – che hanno un impatto sulla realtà e siano espressione di un cambiamento sociale. Sono curiosa e mi piace ascoltare per cui il gioco è fatto.
Lo faccio ormai quasi solo online (la carta stampata mi ha un po’ tradito) e questo mi ha fatto scoprire che per raccontare una storia serve imparare a farlo in 2000 battute, 140 caratteri, 50 hashtag e 10 immagini. E così ho studiato (e continuo a farlo) le piattaforme social sulle quali mi diverto parecchio a sperimentare.
Questo mi ha portato a collaborare anche con agenzie di comunicazione e uffici stampa. E anche a ideare piani di comunicazione per persone-imprese-enti che volevano dare vita alla loro immagine, in modo un po’ diverso dal solito.
Lontano dall’etica del vero giornalismo? No, non credo proprio. Solo una giornalista che si è piacevolmente adattata ai tempi e ai modi dell’oggi, senza perdere i suoi valori etici e d’identità.
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